Proteine, Proteomica e beni culturali

 

Gennaro Marino
Prof. emerito dell’Università di Napoli «Federico II»
(già Professore ordinario di Chimica e Biotecnologie delle Fermentazioni).

L’identificazione e la caratterizzazione dei materiali di natura proteica nei manufatti artistici riveste un duplice interesse: ripercorrere, in termini oggettivi, le tecniche di lavorazione di un particolare dipinto; definire un eventuale programma di restauro e conservazione dell’opera in esame. I problemi analitici che bisogna affrontare, in questo tipo di studi, non sono comunque semplici a causa della quantità molto ridotta di materiale che viene generalmente resa disponibile per l’analisi, della possibile presenza contemporanea di materiali proteici di provenienza diversa, del possibile degrado del materiale originale in seguito all’invecchiamento e/o all’inquinamento. Questi aspetti saranno percorsi ed evidenziati nel corso di questo colloquio in cui si farà riferimento essenzialmente ai risultati ottenuti in quest’ultimo decennio dal gruppo di ricerca dell’oratore.

L’attività scientifica di Gennaro Marino ha riguardato aspetti che spaziano dalla catalisi enzimatica, alla chimica delle proteine, alle biotecnologie microbiche. Dal 1966 iniziò a occuparsi delle applicazioni della spettrometria di massa alla chimica delle proteine, divenendo uno dei pionieri in Italia degli studi e delle applicazioni di tale metodologia nel campo delle molecole biologiche. Creò, inoltre, un centro di riferimento internazionale di spettrometria di massa dotato di strumentazioni di avanguardia e una scuola di proteomica con allievi che occupano posizioni di rilievo in prestigiosi centri di ricerca in Italia e all’Estero. Più recentemente, Marino è stato il primo in Italia ad applicare la proteomica allo studio di manufatti di interesse dei beni culturali.