La Biocittà: una possibile risposta ai cambiamenti climatici in ambiente urbano
Giuseppe Scarascia Mugnozza

L’impronta ecologica delle città va ben al di là dei loro confini fisici. Le città coprono quasi il 3% della superficie del pianeta, ospitano il 55% delle persone del mondo ma consumano oltre 70% dell’energia, producono il 70% delle emissioni di carbonio e consumano il 75% di cibo e acqua. Le città devono quindi guidare il cambiamento verso le Biocittà, non solo nel sostituire l’energia fossile con le energie rinnovabili, ma altresì nell’adottare iniziative volte a sostituire materiali non rinnovabili come plastica, acciaio o cemento con materiali rinnovabili a base biologica, come il legno o le fibre naturali. Affrontare le sfide urbane di questo secolo dipende in larga misura da come le città, nel corso del prossimo decennio, daranno priorità alle risorse naturali e armonizzeranno le strategie di pianificazione urbana e regionale con specifiche azioni di progettazione e gestione.

Giuseppe Scarascia Mugnozza, socio dell’Accademia dei XL, è professore ordinario di Selvicoltura e Ecofisiologia forestale all’Università della Tuscia e docente del Dottorato in Paesaggio e Ambiente dell’Università di Roma-La Sapienza. Ha diretto l’Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAF-CNR),è stato direttore del Dipartimento Agronomia, Foreste e Territorio del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (attualmente CREA) e, all’Università della Tuscia di Viterbo, è stato direttore del Dipartimento per l’Innovazione dei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (DIBAF).