Il 24 febbraio p.v. presso la Biblioteca accademica, Scuderie Vecchie di Villa Torlonia (ingresso Via Lazzaro Spallanzani 1/A) si terrà il convegno sul tema Sobrero, Nobel, Biazzi: come la nitroglicerina cambiò la geografia, la storia e la medicina, a cura del Prof. Giovanni Battista Appendino, Socio dell’Accademia dei XL e Professore ordinario presso l’Università del Piemonte Orientale.
Della chimica italiana dell’Ottocento si ricordano soprattutto i contributi teorici di Avogadro, la loro divulgazione da parte di Cannizzaro, ed una serie di importanti reazioni organiche legate ai nomi di Piria, Schiff, Cannizzaro, Biginelli, Guareschi e Ciamician. A parte la scoperta voltiana del metano e la discussa paternità di Piria sull’acido salicilico, importanti esempi di scoperte italiane nel campo di composti utili a livello tecnologico (tetracloruro di piombo), terapeutico (sobrerolo) o in entrambi i campi (nitroglicerina e guaiacolo), fanno capo ad Ascanio Sobrero. L’associazione è sorprendente alla luce della produzione limitata in termini numerici e temporali di questo chimico, anomalo per il suo spirito conservatore (sono un codino e alla mia età non potrei rifarmi) nel contesto liberal-massonico che caratterizzava la chimica dei suoi tempi. Sobrero, medico e due volte fallito accademico, scoprì le proprietà esplosive e vasodilatatrici della nitroglicerina, la cui addomesticazione tecnologica (dinamite) e terapeutica (trinitrina) fu tutt’altro che un processo lineare, ancora oggi immortalato dai nomi di Nobel e del premio a lui intitolato, e dalla fortuna clinica dei nitrati e dei precursori dell’ossido nitrico.
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