RICORDO DI ERI (HARRY) MANNELLI
Lucia Mastrolia
Eri (Harry) Manelli è nato a Monteveglio (Bologna) il 16 ottobre 1923 ed è deceduto a Roma il 4 maggio 2023.
Si è laureato all’Università di Bologna in Scienze Naturali nel 1950 e in Scienze Biologiche nel 1956. Dopo la libera docenza in Embriologia e Morfologia sperimentale (1962) e in Anatomia comparata (1964), ha svolto una intensa attività didattica come incaricato di Embriologia degli Invertebrati presso l’Università di Roma (1963-1975), di Anatomia comparata presso l’Università dell’Aquila (19661969) e di Zoologia all’Università di Roma (1965-1969). Dal 1969 al 1971 è stato professore straordinario di Istologia ed Embriologia all’Università di Perugia e successivamente professore ordinario di Zoologia a Roma fino al suo collocamento in quiescenza nel 1998.
Ha diretto per dieci anni l’Istituto di Zoologia e per sei anni il Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo della Facoltà di Scienze MFN, del quale ha impostato la struttura organizzativa e il percorso curricolare didattico e scientifico.
Negli anni 1960-1968 Manelli ha goduto di contributi e borse di studio che gli hanno consentito di frequentare e compiere ricerche, anche per lunghi periodi, presso l’Institut d’Embriologie Expérimentale du Collège de France, diretto dal Prof. Etienne Wolff, e presso il Wenner Green Institute di Stoccolma e la Stazione Zoologica di Napoli, sotto la guida del Prof. John Runnstrèm di Stoccolma.
Ha diretto e coordinato per 14 anni (1982-1996) un progetto nazionale di ricerca su «Differenziamento e morfogenesi nello sviluppo embrionale e post-embrionale» a cui hanno partecipato circa 150 ricercatori appartenenti a 22 unità operative locali di dieci Università italiane.
Dal 1977 al 2009 è stato Vicesegretario organizzativo del Gruppo Embriologico Italiano (GEI) [del quale sono stati Segretari il Prof. Pasquale Pasquini (1953-1977), il Prof. Silvio Ranzi (1977-1993) e il Prof. Alberto Stefanelli (1994-2008)]. Del GEI ha curato la programmazione e la realizzazione dei convegni annuali, che hanno avuto il compito di “fare il punto” delle ricerche embriologiche.
È stato Professore emerito dell’Università di Roma “La Sapienza”. Nel 1986 è stato insignito della medaglia d’oro dei benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte dal Ministero della Pubblica Istruzione. È stato socio dell’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, dell’Accademia Nazionale di New York, dell’Istituto Lombardo, dell’Accademia Benedettina di Bologna, dell’Accademia Marchigiana di Arti, Scienze e Lettere. È stato membro della European Society for Comparative Endocrinology, dell’International Society of Developmental Biology e della Società Italiana di Istochimica. È stato socio onorario dell’Unione Zoologica Italiana, Presidente onorario dell’Associazione Nazionale degli Insegnanti di Scienze Naturali.
ATTIVITÀ DI RICERCA
- Morfogenesi dell’apparato renale negli anfibi anuri;
- Differenziamento dell’isolotto sanguigno in anfibi e uccelli, in vivo e in vitro;
- Differenziamento di ghiandole endocrine negli uccelli e reciproche correlazioni durante lo sviluppo in vivo e in vitro;
- Fecondazione, polispermia e sviluppo embrionale nei ricci di mare;
- Morfologia e filogenesi delle surrenali nei vertebrati, con particolare riferimento alla classe degli anfibi e a qualche specie di pesci;
- Struttura e funzione dei ribosomi nello sviluppo embrionale del pollo e degli anfibi.
ALTRE ATTIVITÀ CULTURALI
1) Aggiornamento e formazione dei docenti di Scienze Naturali
Impegnativo e prolungato nel tempo è stato il contributo che Manelli ha dato all’aggiornamento e alla formazione degli insegnanti di Scienze Naturali della Scuola Media di I e II grado.
Questa attività è consistita nell’organizzare circa due volte al mese lezioni o seminari su temi specifici delle discipline naturalistiche — chimica, geologia, biologia e più raramente fisica — aggiornati dalle conoscenze acquisite nelle ricerche sulle stesse discipline all’Università ed altri Istituti scientifici.
A seguito della costituzione dell’Associazione Nazionale degli Insegnanti di Scienze Naturali (A.N.I.S.N.), fondata a Sorrento nel marzo 1979 e regolamentata
con lo “Statuto di Rimini” nel 1980, anche i docenti di Roma e del Lazio hanno costituito una “Sezione Lazio” presieduta da E. Manelli.
Nella decade 1980-90 sono proseguite, in sede locale, le attività associative con modalità sostanzialmente uguali a quella del quinquennio precedente.
La tematica di fondo sviluppata in questi convegni ha riguardato l’importanza dello studio delle discipline naturalistiche, a supporto ed integrazione di un “nuovo umanesimo” inteso come stagione culturale più ricca e per vari aspetti nuova, perché accresciuta dallo studio più approfondito del mondo naturale.
A livello nazionale nei suoi otto anni di presidenza (1990-1998) l’azione di coordinamento dell’associazione, da parte del Consiglio direttivo nazionale si è sviluppata secondo alcune linee discusse e condivise negli incontri annuali e attraverso la rivista.
Manelli inoltre ha promosso la progettazione e lo svolgimento di quattro corsi nazionali di formazione, curando in questo ambito i rapporti con le strutture istituzionali, in particolare con il Ministero della Pubblica Istruzione e con le Regioni attraverso i loro uffici scolastici; ha inoltre contribuito alla promozione ed organizzazione di quattro congressi nazionali svoltisi a Trieste, Pisa, Palermo e Milano.
Alla fine del mandato di Presidente nazionale (1998), l’Assemblea dei soci lo ha nominato Presidente onorario dell’Associazione.
2) Attività presso l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica
Impegnativa è stata anche l’attività che Manelli ha svolto come Presidente dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (I.N.F.S.) di Ozzano Emilia (Bologna) nel periodo 1981-2001.
Durante tutta la mia attività scientifica e didattica sono stata accanto al Professor Manelli apprezzando la sua dedizione nello svolgimento di tutti i compiti che si era assunto con spirito di servizio per lo sviluppo e la diffusione dello studio delle scienze naturali.
Un aspetto particolarmente apprezzabile del carattere di Eri Manelli è dato dall’umanità e l’empatia che dimostrava nei contatti umani. Grande era la sua capacità di entrare in sintonia con gli interlocutori che venivano sempre messi a loro agio e ca
