Archivio dell'Ospedale psichiatrico "Villa Clara"
1863-1977
Ospedale psichiatrico "Villa Clara" - Cagliari
14.000
La documentazione amministrativa è conservata nell'Archivio storico della Provincia di Cagliari. Nel 2002 è stato effettuato un intervento di censimento della documentazione a cura di Anna Castellino e Anna Paola Loi della Soprintendenza archivistica per
Psichiatria
Registri cronologici, rubriche alfabetiche per paesi di provenienza dei ricoverati, rubriche alfabetiche per nome dei ricoverati, schedario per i ricoverati dopo la legge del 1978
Ospedale Psichiatrico "Villa Clara" - Cagliari
via Romagna, ex palazzina della Direzione dell'Ospedale psichiatrico, 09127 Cagliari (Cagliari), Telefono: 0706094601, Fax: 0706094602
1892
Ospedale psichiatrico
Fino alla seconda metà del XIX secolo, i maniaci di tutta l'Isola venivano abbandonati a se stessi o internati a Cagliari, in due locali ricavati nei sotterranei dell'Ospedale civico "S. Antonio Abate". Nel 1859, nel nuovo ospedale civile "S. Giovanni di Dio" fu aperta, tra le altre, la clinica psichiatrica, che migliorò di molto le sorti dei malati di mente e segnò una svolta nel loro trattamento e quindi anche nella storia della psichiatria isolana. Il manicomio propriamente detto nasce a partire dal 1892, sotto la direzione del prof. Sanna Salaris. In quell'anno, per i degenti maschi considerati "tranquilli", l'amministrazione dell'Ospedale civile prese in affitto una tenuta agricola con un edificio annesso - detto "Villa Clara" in quanto situato sulla sommità del colle omonimo - ed alcuni fabbricati nella vicina località "Is Stelladas". A provvedere alle spese necessarie al mantenimento dei mentecatti poveri era la Provincia di Cagliari, cui la legge del 20 marzo 1865 n. 2248 aveva affidato la competenza. In questa stessa area tra il 1905 e il 1907 l'Amministrazione provinciale costruì il nuovo Ospedale psichiatrico: esso prese il nome della villa preesistente, che fu destinata ad alloggio del direttore e della sua famiglia. I suoi rustici furono invece adattati a stalle, magazzini ed alloggi della "colonia agricola", allestita perché consentisse la terapia del lavoro ai malati validi e, nel contempo, costituisse un mezzo di auto-sostentamento per il manicomio.