Dopo l’unita’ d’Italia il nostro Mezzogiorno ha prodotto molta scienza, nei campi più diversi, dalla biologia marina alla vulcanologia, dall’astronomia alla cibernetica, dalla matematica alla chimica, ed all’ingegneria all’agraria.
150 anni davvero straordinari, che dimostrano come il Mezzogiorno abbia addirittura anticipato spesso il resto d’Italia, nel portare avanti un modello di sviluppo legato alla ricerca scientifica, producendo un processo di accelerazione di tutto il paese.
La prima ricostruzione a largo spettro dell’attività scientifica nel Sud, che rappresenta un’eredita’ importante per l’Italia intera, viene fatta nell’ambito del programma di Studi ‘La Scienza nel Mezzogiorno dall’Unità d’Italia ad oggi’, realizzato dall’omonimo Comitato Nazionale, promosso dall’Accademia in collaborazione con l’Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia, la Società per il Progresso delle Scienze ed il Centro di Ricera Guido Dorso, Istituito dal MiBAC – Direzione Generale per i Beni Librari, Gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore nel 2006 ed operativo fino al 2011, il Comitato ha svolto un’accurata indagine sulle istituzioni, sui protagonisti e sulle scuole scientifiche e politecnici meridionali dall’Unità d’Italia ai nostri giorni, nella ricorrenza delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Corpo centrale dell’intero programma è stata la pubblicazione dei tre volumi ‘La Scienza nel Mezzogiorno dopo l’Unità d’Italia “, editi da Rubbettino.
In 25 monografie viene ripercorsa la storia delle istituzioni scientifiche, delle scuole e degli scienziati delle varie discipline impegnati nel Mezzogiorno d’Italia, dal 1861 a oggi. Un’analisi accurata che documenta l’importanza degli indirizzi scientifici e delle innovazioni tecnologiche sulla cultura e sul progresso della società meridionale e soprattutto l’opera di uomini e di donne, di scienza e di dottrina, svolta nel legare il Mezzogiorno all’Italia e all’Europa nell’intento di colmare il divario economico, sociale e culturale tra Sud e Nord del paese.
Una memoria storica e al tempo stesso un’opportunità di riflessione sul ruolo che la scienza ha avuto nel Mezzogiorno dell’Italia postunitaria, fortemente voluta dall’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, e dal suo compianto presidente Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, insieme al presidente del Comitato Nazionale Antonio Maccanico ed al Vice-Presidente Gerardo Bianco.
L’opera è stata presentata al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel giugno 2009.
Sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comitati Nazionali